Non ti fa innamorare subito, non porta minigonna e tacchi a spillo, non ti giri per strada quando la incontri, sembra più la ragazza sfigata dell’ultimo banco che nessuno si fila.
Ma poi diventa tua moglie, e non la lasci più, ci passi ore ed ore insieme, e ti senti in colpa se qualche volta la tradisci.

E poi ti accorgi che non piace solo a te, la vedi con gli altri, persino i tuoi amici, che peraltro ne parlavano male, e adesso vogliono farci la maratona. Con tutte quelle che ci sono… Però è facile, è comoda, ti accoglie così avvolgente e leggera dal primo momento, come deve essere, le fai il break in direttamente, sembra da subito come sarà appena ci scivoli dentro, non ti aspetti che la mattina dopo il primo incontro ti possa deludere senza il trucco. È la compagna perfetta, fa tutto, e lo fa piuttosto bene. E quando invecchia la metti da parte, e ne cerchi una proprio come lei, o almeno molto simile.
Non è una donna, tranquilli, ma in molti mi state chiedendo come vanno le nuove Brooks Ghost 12. Eccovi le mie prime impressioni. Cercherò di darvi qualche altra dritta, senza eccessivi tecnicismi, ma non tralasciando particolari tecnici per chi ama correre.

Le Ghost non deludono mai, ormai da anni, hanno creato uno stuolo di appassionati come le vere rock star, di quelle che riempiono gli stadi, senza far musica di nicchia, quasi un nazional popolare di qualità, per come ammanta il suo gran pubblico transgenerazionale per contenuti, ma forti di un’idea filosofica rivoluzionaria e democratica: una scarpa che vada bene per tutto. È la scarpa ‘lagom’ (come direbbero gli svedesi), la scarpa media, fa tutto bene ma non è eccezionale da nessun punto di vista.

La Ghost è veloce ma non velocissima, è molto ben ammortizzata ma non dà l’impressione di essere spugnosa, e sicuramente non è mai rigida da sembrare dura, non è un pantofolone da comodo passeggio, ma la transizione dalla fase di appoggio iniziale a quella propulsiva è estremamente leggera, naturale, morbida. E’ reattiva quanto basta, e quando si spinge, risponde in modo soddisfacente senza perdere mai la propulsione dell’appoggio. Si è alleggerita di qualche grammo ma non dà l’idea di aver perso stabilità con la riduzione di densità dell’intersuola. Ti porta a 4:15 quasi senza problemi, poi ci devi mettere del tuo, ma sono certo che i secchi veloci non avrebbero difficoltà a farci un lungo lento a 3:30, una volta sola, per scommessa (non ci provate!). Il battistrada ha un consumo molto regolare, si consuma con pazienza e costanza, se si ha un appoggio regolare, ma dubito che si possa andare agilmente sopra i 600-700 km.
Il mesh della tomaia è un pezzo unico, molto traspirante, ha un toe box ampio.

La Ghost ha un differenziale protettivo ideale per chi ha una catena posteriore accorciata, per chi soffre spesso di tendinopatie, fasciti, entesiti, a patto che non sia avampodalico per tutta la fase di transizione, altrimenti il drop da 12 se lo mette nel cesto. A qualcuno potrà dare fastidio avere 12 mm di drop, soprattutto se abituato alla progressiva riduzione del differenziale di molte running shoes di ultima generazione, ma questo differenziale resta nella maggior parte dei casi percepito come comodo da subito, quasi stimolante, proiettandoti in avanti quando si aumenta la velocità. La Ghost è la scarpa All Round per eccellenza, poche scarpe possono vantare queste caratteristiche a questi livelli di eccellenza: ci fai le ripetute, le variazioni di ritmo, i medi, i lunghi, il fartlek, le gare, la camminata lunga, e persino il trail poco impegnativo, grazie ad una discreta tassellatura. È la scarpa perfetta per chi non ha voglia di sbattersi con tante scarpe a seconda del tipo di allenamento, tanto con lei ci fai tutto, è come il Bimby.

È la scarpa adatta per la maggior parte dei runners, non è super fast, non è super pantofola. Credo che sia la mia settima Ghost, e anche quando cambia e si reincarna nel modello successivo, sembra quasi costantemente rispondere alle aspettative dei suoi numerosissimi fans, che però si dilettano puntualmente nelle necessarie speculazioni di differenza tra un modello e l’altro.

Quando i pazienti/atleti vengono nel mio studio senza particolari problemi podo-posturali e mi chiedono una scarpa con cui iniziare a correre io consiglio questa, ovviamente previa prova, perché ha delle caratteristiche estremamente standard. Non ti eccita ma non ti crea mai problemi, ti scordi di averla, il suo mesh ti avvolge, la sua intersuola ti accomoda. La scarpa che tutti (quasi) vorrebbero avere, quando ne devi portare un solo paio anziché tutto il corredo, per esempio in vacanza, per camminare, correre, fare l’escursione sul dirupo panoramico, per l’aperitivo, o il ballo scatenato in discoteca,
Sicuramente da provare!!! Per me, per i miei allenamenti, per la versatilità che offrono direi… SUPERB!!!